"Se puoi sognarlo, puoi farlo." Walt Disney

martedì 25 settembre 2012

Delle donne, del loro corpo e della loro dignità

Ieri guardavo la tv e sono incappata in questa pubblicità: Belen viene chiamata a casa di questa coppia per montare una nuova centralina internet e, ovviamente, lei come si presenta? Canottiera aderente e scollatissima, shorts stracciati sotto il sedere. E poi vai su per la scala col trapano a montare la centralina sotto gli occhi estasiati del padrone di casa.
Ora. Perché mi irrita questo spot? Perché io, per la mia tesi, non ho montato una semplice centralina a muro, ma una casetta in legno e tante altre cose. E forse Belen, ma soprattutto chi ha ideato questa pubblicità vergognosa, dovrebbe sapere che le donne, in generale, fanno spesso lavori che una società retrograda ha sempre definito da "uomini". 
E li fanno senza andare in pantaloncini e canotta. Perché si portano la dignità, al posto di questa mise. 
Io sono un ingegnere. Faccio lavori manuali, se serve, e vado anche ai convegni, quando c'è da presentare un lavoro. Ogni posto ha il suo abbigliamento, ma la dignità è ciò che resta sempre inalterato.
All'ultimo convegno mi sento dire "Ah sa per la bellezza l'avevo scambiata più per una standista che per una ricercatrice"... Doveva essere un complimento? A giudicare dalla faccia del tipo (italiano ovviamente) probabilmente sì, ma in realtà per me è stata una grande offesa. No, fammi capire, se mi vesto bene e mi trucco, allora questo ti autorizza a pensare che non uso il cervello, che sono lì solo per rappresentanza e non capisco nulla di ingegneria? Che essere curate voglia dire escludere automaticamente essere capaci, intelligenti? E sopratutto che questo ti autorizzi subito a provarci? Ma è possibile che una donna debba essere sempre vista da un punto di vita prettamente fisico? Perché questo avviene, in ogni caso. Perché se sei brutta usano l'aspetto fisico per offenderti, per zittirti. Anche in quel caso che tu sia intelligente o meno non conta. Sei brutta, quindi non vali niente. Sei carina, ok allora forse posso considerarti, ma per l'aspetto, cosa vuoi che mi importi del tuo cervello.
Ci sono casi in cui la bellezza e capacità di altra natura ti fanno credere che esse siano in grado di sopperire alla mancanza di cervello. Una nota marca di costumi e intimo ha scelto per le proprie sfilate una nota politica lombarda. Per colpire, hanno detto loro. Beh, peccato che colpire abbiano colpito, ma tanto da far incazzare le persone. Il che dimostra che questo Paese qualche speranza ce l'ha ancora. Perché è pieno di uomini e donne che sono stufi di vedere tutto ridotto alla carne, alla vendita di se stessi, del proprio corpo, della propria dignità. E che chi fa di questo un'arte, come la politica di cui sopra, sia anche presa in considerazione come modello. 
Le donne reali, quelle che mi circondano, non sono così.
Mia nonna parterna avrebbe voluto studiare, ma non ha potuto. Tuttavia si è spezzata la schiena pur di permettere a mio padre e a mia zia di farlo. E io, e tutti i loro figli, abbiamo potuto studiare grazie ai suoi sacrifici. 
Le donne hanno grande dignità e grande spirito di sacrificio. Lottano senza tregua contro i pregiudizi, contro i sensi di colpa, contro se stesse. Piangono, ma non abbassano mai la testa, e vanno avanti, anche se il vento è contrario e cerca di abbatterle. 
Arrivano alla sera stanche e con la schiena distrutta, e nonostante questo non si buttano nel divano a lamentarsi ma continuano a esserci per tutti, anche troppo. Studiano, e poi lavorano, pagate meno rispetto agli uomini, umiliate a volte nei colloqui di lavoro con domande sul loro futuro di mamme e mogli; eppure non si arrendono, e si fanno lo stesso una famiglia e due lavori.
Io voglio appartenere a questo gruppo. Voglio che un uomo mi rispetti, che abbia stima di me, che tenga in considerazione la mia opinione. Voglio un uomo che sia compagno, non proprietario.
Voglio insegnare a mia figlia che il rispetto degli altri lo conquisterà se non smetterà mai di rispettare prima di tutto se stessa, il suo corpo, il suo cervello. Se dimostrerà alla società che è in grado di costruirsi un futuro con le proprie capacità e non grazie a favori, marchette o quanto altro. Le insegnerò che la dignità è uno dei valori più grandi che un uomo e una donna possano avere.
Sarebbe bello, prima o poi, che questa società, specialmente in televisione, la smettesse di rappresentare la donna o santa o puttana (o stronza a seconda dei casi).
Basterebbe mostrare semplicemente una donna vera.