"Se puoi sognarlo, puoi farlo." Walt Disney

venerdì 22 giugno 2012

Emozione

Il caldo avvolge ancora tutto, quando esco di casa per andare a Letti di Notte.
La notte è appena scesa a spezzare la ragnatela di afa che il sole ha tessuto per un'intera giornata su questa città, ma il calore accumulato è troppo e resiste, si ancora alla terra, alle persone, a ogni cosa. Da lontano, vedo l'insegna della libreria e la fontana multicolore di fronte alla Procura. 
Sono emozionata e tengo stretto tra le mani il mio romanzo. Ogni volta mi sento come una bambina al primo giorno di scuola. Amo questa storia antica di una donna dimenticata, ma il confronto coi lettori mi mette sempre ansia. Spero che porti nel loro animo le stesse emozioni che ha dato a me scriverlo, che questa mia regina riesca a parlar loro intensamente, li coinvolga, li trascini a scoprire la sua vita. Mi emoziono quando vedo il mio romanzo sul banchetto, quando sfioro con le dita la copertina, i suoi colori tenui, quell'azzurro che sa di loto, di cielo, di amore. 
La gente inizia a entrare, osserva, studia, ogni tanto legge una quarta di copertina, valuta se quell'opera potrà entrare nella sua libreria personale. Vedo persone fermarsi sul mio libro, qualcuno lo sfoglia, e io sento il cuore correre, poi lo rimette a posto, e la mente dice al cuore di calmarsi, che non sempre si può colpire al primo sguardo. 
Ci sono tanti scrittori, qui. E io mi sento così strana a girare per la libreria con il mio romanzo tra le mani, mi sento così piccola. Non è facile essere degli scrittori timidi. Ti emozioni così tanto quando vedi la stima negli occhi degli altri, quando qualcuno si avvicina e ti fa un complimento, che quasi abbassi gli occhi, incredula, e ti viene da sorridere e non ti sembra vero che tu, proprio tu che da piccola lo sognavi, adesso sei lì in una libreria non da lettrice ma da autrice e c'è pure chi ti chiede di firmargli il libro. E un metro più in là c'è Michela Murgia.
Walt Disney diceva "Se puoi sognarlo, puoi farlo". Io credo che i sogni non vadano mai persi, né dimenticati. Vanno integrati nella realtà, ancorati con realismo agli impegni di tutti i giorni. Solo così possono salvarsi, trovare il loro spazio e un giorno emergere, concreti, per riscuotere la loro parte. 
I miei sogni stanno emergendo adesso, e sono lì tra le mie mani che sorridono.

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